Archeologia - Orte etrusca e romana

                                      di Letizia Tessicini  (2/12/2004)

 

ORTE ETRUSCA E ROMANA

 

Situata su un alto colle tufaceo domina la media valle del Tevere, Orte ha avuto sin dall’antichità un ruolo primario di controllo delle vie di comunicazione. Alcuni reperti archeologici risalenti al Paleolitico inferiore e conservati presso il Museo Pigorini di Roma, documentano la presenza umana già dalla preistoria. L’epoca etrusca ha lasciato varie necropoli nel territorio oratane; oggetto di scavo sono state quella del colle di S. Bernardino e quella delle Piane, ai piedi della rupe cittadino. La necropoli di S. Bernardino è un sito ove è possibile osservare ancora, tra la fitta vegetazione, i sepolcri scavati nel tufo, articolati su più gradoni e costituiti da tombe a camera. Gli scavi condotti nel 1837 e nel 1939, hanno riportato alla luce corredi funerari oggi esposti presso i Musei Vaticani. I reperti degli scavi più recenti delle due necropoli vengono esposti con altro materiale posteriore nel Museo Civico in allestimento nella ex chiesa di S. Antonio. Con Virgilio nell’Eneide si ha la prima fonte in cui si ricorda l’intervento delle “flotte” ortane in aiuto a Turno contro l’errante Enea. Secondo Tito Livio presso la valle dove ancora oggi esiste il mitico Lago Vadimone, nelle vicinanze di Orte, furono combattute due importanti battaglie tra gli eserciti romano ed etrusco, rispettivamente nel 310 a.C. e nel 283 a.C.. Da quelle guerre, come scrive lo storico romano, “…fu abbattuta la potenza degli Etruschi”. Sotto la dominazione romana, Orte divenne municipio godendo di un lungo periodo di prosperità economica nel suo territorio. Di quest’epoca è la costruzione della via Amerina, importante arteria stradale che collegava Roma con le città dell’Umbria. L’Amerina passava ad ovest di Orte ed attraversava il Tevere non come vuole la tradizione locale, cioè presso il cosiddetto ponte di Augusto, i cui resti sono ancor visibili oggi sotto la città e che dovrebbero risalire al Medioevo, bensì più a monte, presso la località di Seripola. Nel 1962 durante i lavori della costruzione dell’Autostrada del Sole, vennero alla luce presso questa località, importanti emergenze archeologiche di un porto fluviale sul Tevere. Il sito è costituito da un complesso architettonico con resti di un approdo su tre livelli, due assi stradali su cui si aprivano le “tabernae”, magazzini, abitazioni e impianti termali. Secondo alcuni storici, questo luogo è il Castellum Amerinum citato nella Tabula Peuntigeriana. Dai rinvenimenti ceramici, durante gli scavi, si può riconoscere una frequentazione di questo luogo si dall’epoca arcaica e che vide nei secoli II d.C. e V d.C. il massimo splendore.

 

Reperto situato nell'atrio del palazzo comunale

 

scritto da Ladytess alle ore 18:37 commenta    leggi commenti (3)